SANTA TERESA DI GESÙ
1515 - 1582
Dottore della Chiesa
Madre Riformatrice dei Carmelitani Scalzi
Solennità, 15 ottobre
Nascita
Teresa di Gesù (de Cepeda y Ahumada), nata in Avila (Spagna) nel 1515 e morta ad Alba de Tormes nel 1582, è universalmente riconosciuta come Maestra di dottrina e di esperienza spirituale, al punto che è stata la prima donna della storia alla quale è stato riconosciuto (da Paolo VI, nel 1970) il titolo di Dottore della Chiesa. Ella stessa ci ha lasciato il racconto della sua vita, ma l’ha narrata come storia di un “incontro d’amore” tra lei e Cristo.
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di P. Stefano Conotter ocd
Nel 2020 ricorrono i 50 anni della proclamazione di Teresa d’Avila come «Dottore della Chiesa», prima donna assieme a Caterina da Siena. In quanto comunità teresiana ci siamo chiesti: come potremmo cogliere questa occasione per approfondire il nostro carisma e far meglio conoscere la nostra fondatrice, a soli cinque anni dalla celebrazione del quinto anniversario della sua nascita? Certamente non si tratta di ripetere le stesse iniziative di cinque anni fa, ma piuttosto di vedere ciò che significa l’attribuzione di questo titolo di “Dottore della Chiesa” alla nostra Madre. Vedo due dimensioni specifiche di questo significato.
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Segnaliamo ai nostri lettori un suggestivo testo di Karl Rahner a commento del conferimento del titolo di dottore della Chiesa a Teresa d'Avila, il 27 settembre 1970. Esso è stato pubblicato per la prima volta il 26 settembre 1970; lo si può trovare in K. Rahner, Frammenti di spiritualità per il nostro tempo, Brescia 1973, 151-155.
Teresa viene proclamata dottore della Chiesa. Questo precedente ha naturalmente un suo significato in rapporto al posto e alla funzione della donna nella chiesa. Il carisma dell'insegnamento diretto alla chiesa in quanto tale non è un privilegio dell'uomo. Con ciò viene contestata l'idea secondo cui la donna sarebbe priva d'ingegno sotto il profilo spirituale o religioso. Lo studio della teologia da parte della donna è quindi riconosciuto espressamente. Soprattutto non si deve considerare in contrasto il carisma e lo studio metodico della teologia.
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Segnaliamo ai nostri lettori il bellissimo discorso del Santo Padre Francesco tenuto stamane ai nostri confratelli dell'Antica Osservanza, riuniti a Roma per il capitolo generale che si sta svolgendo in questi giorni. Nell'allocuzione son citati tanto i "nostri" Giovanni della Croce e Teresa d'Avila quanto figure meno conosciute e interessantissime come il beato Angelo Paoli, carmelitano del XVIII secolo - è stato definito da san Giovanni Paolo II "il fondatore della Caritas a Roma" - che unì con sapienza e santità al carisma contemplativo proprio dell'Ordine un infaticabile servizio agli ultimi.
Cari fratelli!
Con gioia saluto voi, convocati per celebrare il Capitolo Generale, e, attraverso di voi, saluto tutti i membri dell’Ordine carmelitano. Il tema al centro della vostra riflessione capitolare è «Voi siete i miei testimoni» (Is 43,10); da una generazione all’altra: chiamati a essere fedeli al nostro carisma carmelitano (cfr Cost. 21).
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di P. Fabio Roana ocd
È il titolo, questo, di una canzone cantata da Giuni Russo al Festival di Sanremo del 2003 e che ha l’aria del «testamento musicale», pur risalendo in realtà a qualche anno prima (era stata scartata dalla giuria del Festival nel 1997), e comunque al tempo in cui la cantautrice aderisce «in maniera intima e appassionata alla spiritualità carmelitana», avvicinandosi a Teresa di Gesù (Moro perché non moro, Nada te turbe, Cercati in me), Giovanni della Croce (La sua figura), Teresa Benedetta della Croce (Il Carmelo di Echt) e alle carmelitane scalze di Milano (con cui registra La sposa).
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Oggi ricorre il 504° compleanno della Santa Madre Teresa d'Avila. Vogliamo ricordarla con gli occhi di una bambina, la sua piccola nipote Teresita, di cui proponiamo ai lettori la testimonianza per il processo canonico del 22 gennaio 1596 (pubblicata sul numero 12 della rivista della Provincia veneta Quaderni Carmelitani).
di Teresa de Ahumada
Sono nipote della madre Teresa di Gesù, sono figlia di un suo fratello. L'ho conosciuta personalmente e ho trattato e comunicato con lei per otto anni, tutte le volte che la santa Madre venne in questa casa. L'accompagnai da Siviglia fino al monastero di S. Giuseppe di Avila e, dopo alcuni giorni, partii con lei per la fondazione di Burgos. Nell'ultimo anno di vita della santa Madre stetti sempre con lei e fui presente alla sua morte, nella città di Alba. Era nata ad Avila; suo padre si chiamava Alonso Sanchez de Cepeda e sua madre Donna Beatrice de Ahumada.
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di P. Fabio Roana ocd
Ci è stato segnalato più volte in carmeloveneto.it come papa Francesco ricorra volentieri alle esperienze e alle parole dei santi del Carmelo. Proprio in questi giorni ne abbiamo avuto la riprova leggendo alcuni suoi discorsi. Proviamo però a osservare in che modo egli ci metta del suo.
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