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La figura di Teresina è conosciuta nel mondo intero non solo in forza dei suoi scritti, ma anche grazie alle numerose rappresentazioni artistiche di cui è stata oggetto. In questa rubrica presentiamo alcune opere artistiche, particolarmente statue, che, presenti nei Santuari di Lisieux o Alençon in Francia, sono state riprese nel Santuario di santa Teresa del Bambino Gesù a Tombetta - Verona.

di P. Ermanno Barucco ocd

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La raffigurazione più conosciuta di Teresa di Gesù Bambino è la statua della Santa che stringe il crocifisso e le rose sul petto. In moltissime chiese e parrocchie è presente, anche perché si calcola che nei primi anni dopo la canonizzazione, avvenuta nel 1925, ne siano state prodotte più di 300.000 copie. Anche la sorella di Teresa con doti di pittrice, Celina, aveva già realizzato un dipinto di Teresa con il crocifisso e le rose ma nell’atto di sfogliarne i petali svolazzanti nell’aria, cosa certo non proponibile per una statua.

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La prima statua di santa Teresa che padre Marie-Bernard realizzò fu chiamata “statua di Teresa seduta”. Per capirla dobbiamo soffermarci sulla postura di Teresa e sul libro che tiene sulle ginocchia.

Per quanto riguarda la figura della Santa è fortemente influenzata da una fotografia di fine 1894 che la ritraeva, nel giardino dal Carmelo di Lisieux, seduta accanto alle sue tre sorelle e a madre Maria di Gongaza. Teresa ha le mani giunte, con le dita intrecciate, poggiate sulle gambe e lo sguardo rivolto un po’ a lato. Il volto di Teresa in questa fotografia fu utilizzato dalla sorella Celina, suor Genoveffa di santa Teresa (del Volto Santo), per realizzare nel 1901 il disegno conosciuto come “ritratto in ovale”.

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Durante gli anni 1919 e 1920, il padre Marie-Bernard lavora alla statua di Teresa che “spira d’amore” (preferiamo chiamarla così piuttosto che “distesa nell’urna”). In effetti, a letto malata da mesi, Teresa spira pronunciando le parole «Mio Dio, io vi amo» . La sorella Celina scattò una fotografia appena dopo la morte di Teresa. Questa foto fu il modello per alcuni disegni fatti da Celina stessa in vista di stamparli su delle immaginette.

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Il padre Marie-Bernard non fu solo “scultore di Teresa” ma di altre opere di diversi soggetti. Alcune statue della Vergine Maria ad esempio lo hanno reso famoso. Tra queste c’è anche la riproduzione della statua della “Vergine del sorriso”, quella statua di Maria Immacolata – con le mani aperte e le braccia tese, con la corona di stelle sulla testa e la luna sotto i piedi, mentre schiaccia la testa al serpente – che aveva accompagnato la storia santa della famiglia di Teresa.

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Dal 1923, anno della beatificazione, la statua di “Teresa con le rose” è l’immagine simbolo della Santa di Lisieux insieme al quadretto dello stesso soggetto già diffuso qualche anno prima.

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Dopo aver completato la statua di “Teresa con le rose” per l’inizio del 1923, in vista della beatificazione nel marzo dello stesso anno, padre Marie-Bernard realizzerà un soggetto simile per la chiesa della sua abbazia della Trappa di Soligny nel 1924. Il modello originario di questo cliché iconografico è il disegno eseguito nel 1911 da Celina, sorella di Teresina, divenuta al Carmelo di Lisieux suor Genoveffa del Volto Santo.

Oggi, anniversario della canonizzazione di s. Teresina, pubblichiamo un'altra puntata della serie "Gli artisti di Teresina"! 

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Le raffigurazioni artistiche di “Teresa con le rose” sono antiche, come il dipinto del 1911 realizzato dalla sorella Celina diventata Carmelitana con il nome di suor Genoveffa di Santa Teresa, e vogliono inizialmente rappresentare il desiderio della Santa di sfogliarne i petali per regalarli a Gesù, come Teresa faceva ai piedi del Crocifisso al centro del chiostro del monastero di Lisieux con le sue novizie. E sua sorella Celina era stata una di loro. Ma nel giro di pochi anni l’immagine di “Teresa con le rose” cede il passo alla “Teresa e la pioggia di rose” che fu oggetto di diverse opere artistiche e decorazioni stilistiche. Queste ultime abbondano nel Santuario di santa Teresa del Bambino Gesù di Verona-Tombetta, tanto che ci sono rose in abbondanza di tutti i generi: scolpite, dipinte, intagliate, intarsiate, affrescate, mosaicate e perfino delle vere rose nel chiostro, sul piazzale e nel giardinetto laterale. Non per nulla la rivista del Santuario si chiama “Santa Teresa del Bambin Gesù e la sua pioggia di rose”. Che cosa ha prodotto questa pioggia artistica di rose?

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La notte di Natale del 1886, a quasi quattordici anni, Teresa ha ricevuto da Gesù, il Figlio di Dio fatto debole bambino a Betlemme, la grazia della “conversione” che l’ha fatta uscire da un’infanzia ferita dalla malattia degli scrupoli e da un’eccessiva sensibilità cominciate dopo la morta della madre avvenuta quando aveva solo 4 anni e mezzo.