di P. Ermanno Barucco ocd

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SECONDA PARTE: LA STRUTTURA POETICA E TEMATICA

Nella prima parte abbiamo introdotto brevemente la Salve Regina riguardo alla sua origine storica e al modo in cui gli Ordini religiosi l’hanno adottata a partire dal XII secolo, in particolare come l’hanno trasmessa ai Carmelitani che ne faranno un canto di “predilezione”. Per comprendere almeno un po’ questa predilezione offriamo innanzitutto un’analisi di questa preghiera nella sua dimensione poetica.

In occasione dell'odierna festa di S. Teresa Benedetta della Croce, monaca carmelitana patrona d'Europa, pubblichiamo un prezioso contributo di don Cesare Mariano, biblista e docente universitario, che ripercorre, nella riflessione filosofico-teologica di Edith Stein, la delineazione e la valutazione dello specifico femminile: argomento ancora poco conosciuto e quanto mai utile nel presente dibattito ecclesiale sul ruolo della donna nella Chiesa e nella società. 

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1. Genesi

«Dio ha creato l'uomo come maschio e come femmina ed entrambi a sua immagine. Solo il dispiegamento puro della specificità maschile e della specificità femminile ha come esito la più perfetta somiglianza possibile con Dio e la massima compenetrazione possibile di tutta la vita terrena con la vita divina» (Ethos delle professioni femminili).

di F. Iacopo Iadarola ocd

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"Gesù è Colui che ci ha convocati a questa trentunesima Giornata Mondiale della Gioventù...

...è Gesù che ci dice: "Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia" (Mt 5,7)". Con queste parole Papa Francesco ha accolto i giovani accorsi a Cracovia dal 25 al 31 luglio, ricordando subito Chi sia stato al centro di questo evento mondiale che ha visto partecipi 1,6 milioni di persone: “La Chiesa oggi vi guarda – direi di più: il mondo oggi vi guarda – e vuole imparare da voi, per rinnovare la sua fiducia nella Misericordia del Padre”.

di P. Ermanno Barucco ocd

PRIMA PARTE: UN'INTRODUZIONE STORICA

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Nel Carmelo c’è la tradizione di cantare la Salve Regina il sabato sera dopo compieta o nelle vigilie delle solennità. A volte è cantata in tono musicale solenne, dopo una processione dei frati o delle monache che con le candele accese si recano davanti ad un’immagine della Madonna, “Regina e decoro del Carmelo” (i Carmelitani Scalzi hanno preferito questo titolo mentre i Carmelitani Calzati quello di “Madre e decoro del Carmelo”). Perché tale “predilezione” carmelitana per questa antifona mariana? Oggi poi è una delle preghiere mariane più utilizzate e amate nella Chiesa intera, e nei più diversi ambiti.

di P. Ermanno Barucco ocd

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La prima volta che ho sentito la parola “pazienze”, e per di più pronunciata in dialetto bresciano “pasiènse”, fu il giorno in cui morì mio nonno perché si disse di mettere nella bara il rosario e il crocifisso ma anche che mio nonno avrebbe desiderato pure avere le “pazienze”. Scoprii poi che si trattava di uno scapolare, che mio nonno aveva ricevuto in quanto Terziario francescano, perché allora in realtà non sapevo neppure cosa fosse uno scapolare, avevo sedici anni, e perché allora nessuno parlò di scapolare ma solo delle “pasiènse”. E non seppi cosa fosse lo scapolare del Carmine per altri anni, finché non me ne parlarono quando divenni postulante Carmelitano scalzo, all’età di diciannove anni.