Durante questi giorni – alla sofferenza per la particolare emergenza che stiamo vivendo – si aggiunge per tanti anche quella di non poter contare sul conforto diretto dei Sacramenti. Un “digiuno” che potrà protrarsi per un tempo che, almeno fino a oggi, non è precisabile. Per questa ragione, con i confratelli del convento di Brescia – padri e frati studenti in formazione - abbiamo provato a immaginare di proporre un duplice aiuto, da mettere a disposizione attraverso il nostro sito ma fruibile anche attraverso i nostri telefoni.

di P. Stefano Conotter ocd

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Nel 2020 ricorrono i 50 anni della proclamazione di Teresa d’Avila come «Dottore della Chiesa», prima donna assieme a Caterina da Siena. In quanto comunità teresiana ci siamo chiesti: come potremmo cogliere questa occasione per approfondire il nostro carisma e far meglio conoscere la nostra fondatrice, a soli cinque anni dalla celebrazione del quinto anniversario della sua nascita? Certamente non si tratta di ripetere le stesse iniziative di cinque anni fa, ma piuttosto di vedere ciò che significa l’attribuzione di questo titolo di “Dottore della Chiesa” alla nostra Madre. Vedo due dimensioni specifiche di questo significato.

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In occasione dell'odierna memoria del beato Maria Eugenio di Gesù Bambino, padre carmelitano francese di recente beatificato, pubblichiamo un prezioso contributo di P. François-Marie Léthel ocd che ripercorre l'opera teologica di colui che sarà con ogni probabilità il terzo santo dell'Ordine dei Carmelitani scalzi, dopo S. Giovanni della Croce e S. Raffaele Kalinowski:

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Quest'anno saremo aiutati da Padre Francesco di Santa Maria, carmelitano scalzo della Provincia di Parigi, che ha consacrato la sua breve vita (1910-1961) alla trasmissione dei tesori del patrimonio carmelitano.

di P. Giacomo Gubert ocd

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Scorrendo la lista dei 64 sacerdoti e religiosi che furono beatificati da papa Giovanni Paolo II a Roma il I ottobre 1995 (cfr. Yves Blomme, La déportation des prêtres à Rochefort sous la terreur, Parole et Silence, Parigi, 2017, pp. 195-201), ho notato la presenza di quattro martiri carmelitani (“carmes”, senza ulteriori specificazioni), di cui due “Jacques” (Giacomo): il ben noto Gagnot (in religione Hubert de Saint Claude) e il meno conosciuto Retouret (che, a quanto ci consta, conservò in religione il suo nome di battesimo).