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Nella gioia dell'odierna solennità della nostra madre, la Signora del Monte Carmelo, pubblichiamo la trascrizione di una meditazione mariana tenuta dal padre della nostra Provincia Hermann, tenuta in occasione della conclusione della visita pastorale della Provincia lo scorso 24 maggio ad Adro.

di P. Hermann Ramanantoanina ocd

Siamo tutti concordi nel dire che la Madonna ha una fondamentale importanza nella nostra vita di consacrati. Ognuno di noi ha certamente la sua peculiare devozione e relazione con Lei. In queste brevi riflessioni vorrei condividere con voi quello che la Vergine Maria è per me.

Innanzitutto, la Madonna è nostra Madre per vocazione. Alcuni affermano che la Vergine Maria ha una “vocazione nella vocazione” . La santa Vergine è stata chiamata e preparata da Dio per diventare Madre di Gesù; è la sua vocazione. E, proprio dentro tale vocazione, lei è stata presentata e chiamata anche ad esserci Madre. Ricordiamo: “Stabat Mater”, quando la Madonna stava sotto la Croce di Gesù con il discepolo amato. E ognuno di noi è quel discepolo amato.  È stato Gesù, il Figlio eterno del Padre, ad offrirci Maria come Madre.

In quest’ottica possiamo anche leggere nelle Mansioni della nostra santa Madre, Teresa di Gesù, questo dono di maternità. La nostra riformatrice ci ha offerto Maria come Madre (cfr. 3M 1, 3). Perciò, soprattutto per noi carmelitani, riconosciuti come suoi fratelli, la presenza di Maria non è devozionismo né tanto meno, qualcosa di decorativo. La Madonna non ha bisogno di ammiratori ma di figli. Vista questa importanza della Beata Vergine Maria nella nostra vita, siamo invitati a conoscerla sempre di più e sempre meglio con la comunità e con i fratelli (cfr. Norme applicative delle Costituzioni 12).

Inoltre, quello che vorrei condividere di più qui sono i doni percepiti, compresi e ricevuti personalmente dalla nostra Mamma celeste. È grazie alla Vergine Maria che noi abbiamo concretamente Gesù, il Figlio di Dio, con noi. E ciò non è avvenuto solo duemila anni fa, avviene continuamente nella nostra vita. Il messaggio, più autentico perché è evangelico, della Madonna per noi è: “tutto quello che vi dice, fatelo” (Gv. 2, 5). Anzi, secondo il mariologo francese, R. Laurentin, possiamo riassumere in questo versetto giovanneo tutti i messaggi di tutte le apparizioni mariane nella storia. La santa Vergine ci ricolloca sempre dietro a Gesù. È la posizione migliore per vedere e conoscere il Figlio. Attraverso Maria, conosceremo meglio Gesù. A volte il Vangelo appare arduo e difficile ma, con la Madre di Gesù, il cammino diventa un po’ più facile e più praticabile. In più, stando con Maria, come gli apostoli nel Cenacolo, possiamo invocare, aspettare e accogliere con fiducia l’avvento del Paraclito, il Consolatore, lo Spirito Santo. 

Pensando alla mia vita personale, posso convintamente affermare che Maria estende la sua maternità su ognuno di noi. La Madonna che è Madre dell’Unigenito di Dio è anche Madre di ognuno di noi. Gli occhi di Maria vedono davvero ognuno di noi come unico e irripetibile (cfr. Giovanni Paolo II, Redemptor Hominis). La Madonna “tira fuori” quel figlio unico, quel santo che è in noi. In effetti, possiamo dire che essere santo significa essere pienamente ciascuno di noi stessi secondo il sogno di Dio. In realtà, è quello che la Chiesa, nostra Madre, cerca di fare in diversi modi (cfr. Giovanni Paolo II in Redemptionis Donum) e Maria è l’immagine della Chiesa. Mi azzardo a dire che, forse, per questa forte presenza di Maria nella famiglia carmelitana, i nostri santi si assomigliano tutti nella loro diversità.

Ognuno di noi è unico; non solo per il suo talento ma anche per la sua storia, per la sua sofferenza, per le sue ferite, per il suo percorso di vita, magari anche per i suoi peccati. E Maria, con il suo sguardo, con la sua tenerezza materna, ci aiuta a vivere la nostra figliolanza. Perché, come dice Papa Francesco, la Madonna “quando ci guarda, lei non vede dei peccatori ma dei figli” (1 gennaio 2019). Così ci viene in mente quel sorriso di Maria che ha guarito la nostra santa Teresina. E ciò può accadere anche oggi ad ognuno di noi.

Infine, non possiamo non menzionare la materna protezione di Maria. Lo Scapolare che noi indossiamo anche oggi è il segno eloquente di questa protezione. Che bello pensare allo sguardo attendo di questa donna alle nozze di Cana. Stava per mancare il vino. Chi di noi non avrebbe bisogno di essere guardato così nella propria vita! Abbiamo bisogno di una persona che ci guardi con lungimiranza quando nel nostro cammino le nostre scorte di gioia si stanno esaurendo. “Maria è onnipotente per grazia” affermava san Bernardo! La sua intercessione è così potente che perfino il maligno trema davanti a Lei. Ecco perché, ancora la nostra santa Teresa di Gesù, ci suggerisce di avere Lei, la Benedetta Madre di Dio con i santi, come intercessori (1M2, 12). Se siamo attaccati a Lei, se accogliamo e viviamo davvero il suo messaggio (“Tutto quello che vi dice, fatelo!”), nessuno può strapparci da quell’amore che Dio ci ha rivelato in Cristo Gesù (Rm 8, 39).   

Concludo quindi riaffermando che nella nostra vita la presenza della Madonna non è né solo questione decorativa né tanto meno pura devozione; è importante ed è voluta da Gesù. Perciò, Papa Francesco afferma: “La Madonna non è optional: va accolta nella vita. Ella vince il male e conduce sulle vie del bene”  (1 gennaio 2019).