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Segnaliamo ai nostri lettori che la Provincia Veneta ha digitalizzato tutti i numeri di Quaderni Carmelitani, rivista teologica ricca di contributi sulla spiritualità del Carmelo scritti principalmente dai padri di questa Provincia ma anche da altri teologi di rinomata fama (Tomás Alvarez, Anders Arborelius, Hans Urs von Balthasar ecc.).

di P. Giacomo Gubert ocd

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Edith Stein concluse il suo articolo “Una maestra del lavoro educativo e formativo: Teresa di Gesù”, ora ripubblicato nel XVI volume delle Opere Complete (“Formazione e sviluppo dell’individualità”, Edizioni OCD, Roma, 2017), con questa considerazione: “La meravigliosa attività di formazione della nostra Santa Madre non è finita con la sua morte. La sua influenza travalica i confini del suo popolo e del suo Ordine, non rimane certamente limitata alla Chiesa ma si propaga anche a coloro che ne stanno fuori. La forza della sua parola, la veridicità e la naturalezza della sua esposizione aprono i cuori portandovi la vita di Dio. Il numero di coloro che le sono debitori della vita che conduce alla luce sarà rivelato solo nell’ultimo giorno” (i curatori si sono premurati di aggiungere la seguente nota a queste parole molto belle e vere: “È lecito supporre che Edith Stein pensi anche a se stessa e al ruolo che santa Teresa ebbe nel suo cammino di conversione”).

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Il mistero di Maria, e in particolare il segreto dell’Immacolata, racchiuso nei titoli di “piena di Grazia” e di tota pulchra: sono questi gli spunti che Papa Francesco ha sviluppato nell’Angelus dello scorso 8 dicembre e sui quali è poi tornato, nel pomeriggio, in occasione della tradizionale supplica alla Madonna a Piazza di Spagna. Su questi spunti, sabato 9 dicembre, è stato chiesto un breve commento a P. Fabio Silvestri - P. Maestro degli Studenti nella nostra Comunità di Brescia - in diretta su Radio Vaticana: per contemplare Maria, “piena di Dio”, e mai invecchiata dal peccato, cioè sempre “giovane” nell'Amore.

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Per vivere l’Avvento 2017, la la Provincia di Parigi dei Carmelitani Scalzi propone un ritiro con san Giuseppe. Sin da Teresa d’Avila (1515-1582), Giuseppe ha infatti un posto importante nella tradizione carmelitana. La rinnovatrice del Carmelo diede il nome di san Giuseppe alla maggior parte dei monasteri che fondò. Inoltre raccomandava alle sue consorelle carmelitane di scegliere come maestro di preghiera «il nostro glorioso Padre san Giuseppe». Così Teresa contribuì  fortemente allo sviluppo del culto di san Giuseppe, stranamente poco sviluppato prima del XVI secolo.

di P. Giuseppe Furioni ocd

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Il Carmelo, che si considera totus marianus, tutto rivolto a Maria, mai si è ritenuto indifferente davanti al rosario e, certamente, tutti coloro che partecipano di questo carisma, consacrati e laici, tendono a recitarlo quotidianamente[1].