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Il mistero di Maria, e in particolare il segreto dell’Immacolata, racchiuso nei titoli di “piena di Grazia” e di tota pulchra: sono questi gli spunti che Papa Francesco ha sviluppato nell’Angelus dello scorso 8 dicembre e sui quali è poi tornato, nel pomeriggio, in occasione della tradizionale supplica alla Madonna a Piazza di Spagna. Su questi spunti, sabato 9 dicembre, è stato chiesto un breve commento a P. Fabio Silvestri - P. Maestro degli Studenti nella nostra Comunità di Brescia - in diretta su Radio Vaticana: per contemplare Maria, “piena di Dio”, e mai invecchiata dal peccato, cioè sempre “giovane” nell'Amore.
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Per vivere l’Avvento 2017, la la Provincia di Parigi dei Carmelitani Scalzi propone un ritiro con san Giuseppe. Sin da Teresa d’Avila (1515-1582), Giuseppe ha infatti un posto importante nella tradizione carmelitana. La rinnovatrice del Carmelo diede il nome di san Giuseppe alla maggior parte dei monasteri che fondò. Inoltre raccomandava alle sue consorelle carmelitane di scegliere come maestro di preghiera «il nostro glorioso Padre san Giuseppe». Così Teresa contribuì fortemente allo sviluppo del culto di san Giuseppe, stranamente poco sviluppato prima del XVI secolo.
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di P. Giuseppe Furioni ocd
Il Carmelo, che si considera totus marianus, tutto rivolto a Maria, mai si è ritenuto indifferente davanti al rosario e, certamente, tutti coloro che partecipano di questo carisma, consacrati e laici, tendono a recitarlo quotidianamente[1].
“Nessuno ha un amore più grande di questo” - Risonanze carmelitane del motuproprio di Papa Francesco
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di F. Iacopo Iadarola ocd
(Articolo pubblicato su Rivista di Vita Spirituale 71 - 2-3/2017; per chi volesse approfondire P. Iacopo Iadarola ha in seguito pubblicato sul medesimo argomento un saggio nel luglio 2021: "Nessuno ha un amore più grande di questo". Contributi carmelitani per una spiritualità dell'offerta della vita, Edizioni OCD, Roma 2021, 496 p.)
Una nuova via per la santità
“Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici” (Gv 15,13). Sono degni di speciale considerazione ed onore quei cristiani che, seguendo più da vicino le orme e gli insegnamenti del Signore Gesù, hanno offerto volontariamente e liberamente la vita per gli altri ed hanno perseverato fino alla morte in questo proposito. È certo che l’eroica offerta della vita, suggerita e sostenuta dalla carità, esprime una vera, piena ed esemplare imitazione di Cristo e, pertanto, è meritevole di quella ammirazione che la comunità dei fedeli è solita riservare a coloro che volontariamente hanno accettato il martirio di sangue o hanno esercitato in grado eroico le virtù cristiane”.
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di P. Iacopo Iadarola ocd
La data del 21 settembre, oltre che la festa dell'Evangelista Matteo, offre a noi carmelitani il ricordo della nascita al cielo di uno dei grandi padri del Carmelo riformato, il Servo di Dio P. Girolamo della Madre di Dio (1545-1614, meglio conosciuto col suo cognome Gracián). Imbevuto dell'insegnamento della Santa Madre Teresa, insieme al Santo Padre Giovanni della Croce fu a lei carissimo e da lei prescelto per la propagazione tra i frati carmelitani scalzi dello spirito della Riforma da lei iniziata: "ben si vide esser egli aiutato da Sua Divina Maestà e averlo scelto nostra Signora medesima per la salvezza del suo Ordine" (Fondazioni 23,13). Fu il primo Provinciale dei carmelitani scalzi, e la Santa Madre fece uno speciale voto di obbedienza perenne nei suoi confronti.
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