di P. Marco Cauli ocd

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Domenica 25 novembre, nella solennità di Gesù Cristo Re dell'universo, è stata celebrata nella Basilica di Santa Teresa d’Avila, nel pieno del suo splendore al termine dei lavori di restauro durati due anni, la presa di possesso del Cardinale Maurice Piat, delle Isole Mauritius. Il Cardinale Maurice Piat, C.S.Sp. (Congregazione dello Spirito Santo), Vescovo di Port-Louis (Isola Maurizio), è nato il 19 luglio 1941 a Moka, in diocesi di Port-Louis.

Per celebrare il 450° anniversario della Riforma dei Carmelitani Scalzi (28 novembre 1568) nella nostra chiesa di S. Teresa a Roma si terrà un concerto, diretto da Cecilia Vettorazzi, ispirato al Cantico Spirituale di S. Giovanni della Croce:

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In data odierna i carmelitani ricordano uno degli eventi più importanti della vita della Santa Madre Teresa d'Avila: il suo matrimonio spirituale. E' una felice coincidenza che tale ricorrenza si sovrapponga alla Giornata mondiale dei poveri, e che proprio le parole di Teresa siano citate nel messaggio del Santo Padre Francesco per questa giornata: «La povertà è un bene che racchiude in sé tutti i beni del mondo; ci assicura un gran dominio, intendo dire che ci rende padroni di tutti i beni terreni, dal momento che ce li fa disprezzare» (Cammino di perfezione 2,5)

Cogliamo quest'occasione per segnalare ai nostri lettori la pubblicazione di Fioretti di Teresa di Gesù. Aneddoti, leggende, fatti e detti, edizioni OCDdel grande teresianista Tomas Alvarez, da cui emerge, fra i molteplici aspetti della variopinta personalità della santa, quanto fosse "grande amica della povertà" - come leggiamo nell'introduzione di P. Emilio Martínez González che riportiamo in calce. E che fosse grande amica della povertà lo comprendiamo bene leggendo la relazione che lei stessa scrisse dell'evento del suo matrimonio spirituale: evento originato, nell'ottava di S. Martino (santo patrono dei poveri!), da una rinuncia ben precisa impostale da S. Giovanni della Croce (il lettore curioso può leggere la breve e gustosa relazione qui).

Ma ecco qui di seguito l'introduzione alla recente pubblicazione.

di P. Ermanno Barucco ocd

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In un precedente contributo abbiamo considerato come i giovani guardano alla bioetica attraverso il film del 2016 “Io prima di te”. L’affascinate, atletico e brillante giovane manager Will resta paralizzato in un incidente e ritiene che la sua vita non valga più la pena di essere vissuta tra le sofferenze e sottoposto a terapie inefficaci. I suoi genitori assumono la giovane Lou per fargli compagnia. Imbranata e ridicola ma piena di vita, Lou risveglia in Will il desiderio di fare le cose e di amare, ma neppure questa storia sentimentale riesce a fargli cambiare l’idea di andare in Svizzera per morire tramite suicidio assistito. Alla fine, seppur contraria alla scelta di lui, Lou lo raggiunge in Svizzera, dove ci sono già i genitori di lui, per stargli vicino. Riflettevamo sul fatto che, però, i giovani sanno discernere i messaggi a favore della “dolce morte” e li rifiutano, poiché avvertono la tentazione della complicità nella morte che vorrebbe rivestire di sentimento e amore ciò che invece amore non è.

di P. Stefano Conotter ocd

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L’anno scorso abbiamo accolto nel nostro convento, qui a Bruxelles, il Patriarca della Chiesa cattolica siriaca con la sua delegazione, Ignazio Giuseppe III Younan, venuto per l’ordinazione sacerdotale di un diacono siriano: padre Thomas Diddo Habbabe, che si occupa della comunità cattolica siriaca che vive in Belgio. In seguito a questa ospitalità di breve durata, il Patriarca ci ha chiesto di ospitare per un periodo più lungo padre Pierre Nader, destinato alla missione in Australia. Nell’attesa del visto, ha aiutato il padre Thomas nel servizio delle comunità siriache in Belgio. Considerato che il permesso per l’Australia non è facile da ottenere, la permanenza provvisoria di padre Pierre è durata quasi un anno. Prima della sua partenza per l’Oceania, dove si occuperà delle comunità della diasporà siriaca, gli abbiamo chiesto di rispondere ad alcune domande.

di P. Fabio Roana ocd

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«Era il 16 luglio quando venne tratta in salvo quasi per caso»… Sono bastate queste parole della storia di Josepha raccontata su Avvenire qualche giorno fa per farci aguzzare le orecchie carmelitane: il 16 luglio non è per noi una data qualunque, infatti, visto che vi festeggiamo la Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, nostra Patrona fin dalle origini dell’Ordine nel XIII secolo.

Il 16 ottobre di quarant’anni fa, Karol Wojtyła era eletto pontefice. Dopo il brevissimo pontificato di Giovanni Paolo I, veniva chiamato al soglio dell’apostolo Pietro un vescovo proveniente «da un paese lontano». Per quasi ventisette anni egli ha guidato la Chiesa cattolica e ad appena nove anni dalla sua morte, nel 2014 è stato dichiarato santo. Martedì prossimo alle ore 20,45, nel nostro convento di Treviso, quel 16 ottobre 1978 sarà ricordato con un incontro.

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di Giuseppe Reguzzoni

Cop. GP II Ricerca della Presenza 001

«Come mai i santi scrivono così bene? Soltanto perché sono ispirati? Fatto sta che, appena descrivono Dio, hanno uno stile. Per loro è facile scrivere, l’orecchio teso ai sussurri». È un’osservazione di Emil Cioran, scrittore non propriamente cattolico, che si trova ripresa nel bel libro che padre Aldino Cazzago dedica alla figura di san Giovanni Paolo II, a quarant’anni dalla sua elezione a pontefice.

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Sabato 8 e domenica 9 settembre la Provincia veneta ha gioito per la celebrazione di tre professioni: due temporanee a Trento, di F. Alessandro del Nome di Gesù (Futia) e di F. Francesco di Gesù il Nazareno (Alloisio) e una solenne a Brescia, di F. Samuele dell'Annunciazione (Donà). In entrambi i luoghi le chiese sono state gremite di fedeli e confratelli per ringraziare il Signore di questi doni incommensurabili, segno splendido di quella "benevolenza con cui Il Padre guarda i suoi figli di adozione, affinché a tutti i credenti in Cristo sia data la vera libertà e l'eredità eterna" - come ha ricordato il provinciale P. Aldino citando l'orazione di colletta offerta dalla liturgia.