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Lunedì 2 settembre Lorenzo Olivato e Benedetto Moser hanno vestito l'abito carmelitano, dopo un anno di postulandato a Trento e cominciando così il noviziato nel medesimo convento coi nomi religiosi di F. Lorenzo dell'Annunciazione e F. Benedetto dell'Incarnazione. Due "misteri della gioia" che il P. Provinciale ha così commentato nell'omelia durante il rito della vestizione, con questa bella lettera di santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein) a Roman Ingarden:

"Alla domanda se sia da preferire un istituto religioso, una libera associazione appure una vita solitaria al servizio di Dio, non si può dare una risposta in generale, bensì ciascuno deve rispondervi personalmente. La molteplicità degli Ordini, congregazioni e libere associazinoni non è puramente casuale, né è segno di disorientamento. Essa corrisponde bensì alla varietà degli scopi e degli uomini. Nessuno è adatto a fare di tutto, e così un'associazione od organizzazione di un certo tipo non può far di tutto. Uno il corpo - molte le membra. Uno lo spirito - molti i suoi doni. Il posto di ciascuno di noi dipende unicamente dalla nostra vocazione ed è il problema più importante per te dopo l'esame. La vocazione non la si trova semplicemente dopo aver riflettuto ed esaminato le varie strade: è una risposta che si ottiene con la preghiera - lo sai - e in molti casi deve essere cercata imboccando la strada dell'obbedienza. Ho già dato ad altri questo consiglio, ed hanno trovato serenità e chiarezza" (Mistica della croce. Scritti spirituali sul senso della vita, Città Nuova 2004, pp. 20-21).

Preghiera ed obbedienza! Rivestito l'abito dei Fratelli della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo (tra l'altro il 2 settembre il martirologio romano ricorda il beato Brocardo, padre dell'Ordine!), non ci resta ora che auspicare ai due nuovi fraticelli di conformarsi sempre più alla tutta orante ed obbediente Madre di Dio, per dar sempre più forma nella loro vita alla sconfinata gioia della sequela di Cristo.