mostra

Nel convento dei Padri carmelitani di Trento il 28 marzo, giorno cinquecentenario della nascita della Santa Madre Teresa di Gesù, si è festeggiato inaugurando, per lei e per tutti coloro che la vorranno visitare, una mostra sulla sua persona.

Così si rivolge allo spettatore il pannello introduttivo della mostra: “Ci sono tante Teresa nella storia del Carmelo. Noi parliamo di Doña Teresa De Ahumada y Cepeda. Per tutti Teresa d’Avila. Per noi santa Teresa di Gesù. Unica donna nel panorama della Chiesa, ha saputo re-innovare un ordine religioso: monache carmelitane e frati carmelitani la chiamano la Madre. Teresa ha scritto per «engolosinar las Almas». Questo è lo scopo della mostra: ingolosirci a conoscere la dignità del cuore dell’uomo, seguendo Teresa innamorata di Gesù. La mostra mette in rilievo alcuni eventi che portarono Teresa a riconoscere la propria vocazione e a realizzare la sua missione. Per amore di Gesù e dell’uomo”.

In una sobria scena di luci, profumi e materiale audiovisivo, la mostra prosegue per altri 24 pannelli che raffigurano agli occhi dello spettatore il quadro storico e culturale in cui Teresa ha vissuto, il suo retroterra biografico, le principali linee teologiche della sua opera letteraria. Di pannello in pannello, guidati dall’iconografia teresiana e da brevi testi di agevole lettura, lo spettatore può rendersi conto di come Teresa non sia stata semplicemente una grande organizzatrice o un’asceta, per quanto eroica, ma di come la sua grandezza sia consistita piuttosto nel rivelare nella propria vita come “un mistico lo fa Dio e solo Dio, il quale apre una breccia nel cuore di una persona, e la attira fuori verso luoghi dove altri lo potranno seguire”.

Così è stato per Teresa, che è scappata di casa da bambina “per vedere Dio” (1° breccia), che è scappata di casa da ragazza per diventare religiosa (2° breccia), che è uscita dal monastero d’origine per fondare un nuovo monastero dove vivere con maggiore intimità con Dio (3° breccia), e che ha esteso questa riforma divenendo instancabile fondatrice di monasteri e conventi in Spagna e oltre (4° breccia). Questo slancio di apertura sempre più ampio, da un cuore abitato e trasverberato da Dio alla missione in “un mondo in fiamme”, viene così riassunto dal pannello conclusivo della mostra: “Teresa ha sempre condiviso con altre persone – dentro e fuori il monastero – il suo desiderio appassionato di Dio, che diventava il collante della loro amicizia. Senza questo movimento condiviso sarebbe difficile immaginare l’efficacia dell’operosità di Teresa. Teresa non era mai sola!”.

A questa medesima condivisione, che crediamo possa continuare anche attraverso piccoli strumenti come questa mostra, è invitata ogni persona che voglio meglio conoscere il fascino di Teresa. Qui gli orari.