BASILICA DI S. TERESA D’AVILA

Pinciano - Santa Teresa dAvila 1

Corso d’Italia, 37 - 00198 ROMA

Orario di apertura:
Lunedì-Sabato dalle 7 alle 19
Domenica dalle 8.30 alle ore 19.15

Orario S. Messe
Feriali ore 7.30 - 8.30 - 13.30 (giorni lavorativi) - 18.30
Festive ore 9.30 - 10.30 - 12 (sospesa in agosto) - 18.30

Orario per le confessioni:
Durante l’orario di apertura della chiesa

Contatti:
Tel. 06 87420568/9

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Email convento
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CENNI STORICI

Nella zona dove in epoca imperiale c’erano gli Orti Sallustiani e dove furono decapitati i santi Ciriaco, Largo e Smaragdo, il 1 gennaio 1901 veniva posta la prima pietra della chiesa, voluta dal Generale dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi, P. Bernardino di S. Teresa e costruita dall’arch. Tullio Passarelli. Nell’anno successivo, il 19 aprile 1902, il Cardinale carmelitano, Girolamo M. Gotti, consacrava la chiesa dedicata a S. Teresa d’Avila. Il 6 gennaio 1906 il Papa S. Pio X la erigeva in Parrocchia, una delle prime dell’Ordine carmelitano, mentre il 29 ottobre 1951 il Papa Pio XII l’elevava a Basilica Minore.
La facciata è in stile romanico-gotico lombardo con un imponente portale in bronzo (1983) opera di fra Serafino Melchiorre, carmelitano scalzo, che riproduce le tappe della vita sacramentale di S. Teresa e i passi fondamentali delle sue opere. Un campanile alto 40 metri con trifore e colonnine in travertino, si staglia con eleganza proprio di fronte alle mura Aureliane.
La chiesa si presenta a tre navate per una lunghezza di 62 metri, una larghezza di 25 metri e l’altezza di 27 metri. La volta è a crociera. Risalta l’imponenza dell’altar maggiore su cui è posta la statua marmorea di Santa Teresa. L’ampia area presbiterale è stata adattata secondo la riforma liturgica voluta dal Concilio Vaticano II.
Alle pareti laterali otto altari rappresentano Santi Carmelitani, tra i quali degno di nota quello dedicato a SantaTeresa di Gesù Bambino, tutto in mosaico eseguito da Castaman di Venezia. Nella navata di destra attirano il simulacro della Madonna del Carmine, statua policroma in legno, che riproduce quella venerata sul Monte Carmelo e un Crocifisso in bronzo, di Pietro Tacca (1577-1650). Nella navata di sinistra, invece, si trova il bel fonte battesimale, accanto al quale è stata posta la veste papale che ornò le spoglie di Pio X nel giorno della beatificazione (1951).
Tre santi hanno visitato la Basilica parrocchiale: S. Giovanni XXIII, la beata Teresa di Calcuttta e S. Giovanni Paolo II. Infine nel 2012 sono state traslate le salme dei coniugi Lelia e Ulisse Amendolagine, servi di Dio, coppia vissuta nella parrocchia il cui processo di beatificazione è terminato nella sua fase diocesana.

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In seno alla scuola di preghiera che si tiene in parrocchia ogni venerdì per questa Quaresima ospiteremo i Rritratti di santi, con adorazione eucaristica a seguire. Mediteremo sulle figure di Chiara Corbella (giovane moglie romana, una "santa della porta accanto" dei nostri giorni), Charbel Makhlouf (religioso libanese, il "padre Pio" d'Oriente), Teresa di los Andes (monaca carmelitana cilena di cui ricorre il trentennale di canonizzazione), il beato Maria Eugenio di Gesù Bambino (frate carmelitano maestro spirituale del '900, che visse più di dieci anni presso la nostra parrocchia, in corso d'Italia 38!). 

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Oggi domenica 15 gennaio, nel cuore della notte e nella luce del Risorto, è nato al cielo fra Serafino dell'Eucaristia, all'età di 90 anni. Nato sulla terra il 2 settembre 1932 a Gioia del Colle (Bari), ha professato il 3 giugno del 1954. Sin dall'infanzia aveva avvertito il richiamo dell'arte, divenuto più consapevole e maturo con l'iscrizione all'Accademia delle Belle Arti di Venezia. A circa vent'anni la vocazione carmelitana, vissuta sino all'ultimo con fedeltà e mettendo a disposizione di Dio e del prossimo il suo talento. La sua arte lo ha portato a partecipare a Mostre nazionali e Internazionali; le sue opere sono presenti in diverse città d'Italia, in Vaticano e all'estero.

Per una breve ricognizione della sua opera rimandiamo all'articolo della giornalista Valeria Arnaldi da poco pubblicato su Leggo.it.

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Questa la seconda lettura della liturgia della Messa di domenica scorsa 15 novembre: "Riguardo poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; infatti sapete bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte. E quando la gente dirà: "C'è pace e sicurezza!", allora d'improvviso la rovina li colpirà, come le doglie una donna incinta; e non potranno sfuggire. Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, cosicché quel giorno possa sorprendervi come un ladro" (1Ts 5,1-4). Lettura che certo è risuonata in una maniera del tutto singolare per i nostri confratelli in Roma.