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di P. Antonio Maria Sicari ocd
S. Teresa di Gesù Bambino del Volto Santo, tra tutti i Dottori della Chiesa, è la più giovane di età e di dottrina: ed è lei che si inoltra con passo gioioso e sicuro - come la "piccola Speranza" descritta da Peguy - nel nuovo millennio. Contemplandola, la prima riflessione che ci viene in mente è semplice: la Chiesa non fa dei dottori, ma li riconosce. L'affermazione, anche troppo ovvia, vuole però ricordare che un/a santo/a Dottore non esercita il suo magistero perché - e a partire da quando - la Chiesa lo riconosce, ma al contrario: la Chiesa riconosce un avvenimento già accaduto (un magistero carismaticamente già esercitato sotto la travolgente regìa dello Spirito Santo), lo sanziona con la sua autorevolezza, e lo ripropone a tutti i cristiani.
“Nessuno ha un amore più grande di questo” - Risonanze carmelitane del motuproprio di Papa Francesco
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di F. Iacopo Iadarola ocd
(Articolo pubblicato su Rivista di Vita Spirituale 71 - 2-3/2017; per chi volesse approfondire P. Iacopo Iadarola ha in seguito pubblicato sul medesimo argomento un saggio nel luglio 2021: "Nessuno ha un amore più grande di questo". Contributi carmelitani per una spiritualità dell'offerta della vita, Edizioni OCD, Roma 2021, 496 p.)
Una nuova via per la santità
“Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici” (Gv 15,13). Sono degni di speciale considerazione ed onore quei cristiani che, seguendo più da vicino le orme e gli insegnamenti del Signore Gesù, hanno offerto volontariamente e liberamente la vita per gli altri ed hanno perseverato fino alla morte in questo proposito. È certo che l’eroica offerta della vita, suggerita e sostenuta dalla carità, esprime una vera, piena ed esemplare imitazione di Cristo e, pertanto, è meritevole di quella ammirazione che la comunità dei fedeli è solita riservare a coloro che volontariamente hanno accettato il martirio di sangue o hanno esercitato in grado eroico le virtù cristiane”.
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Siamo lieti di ricordare oggi l'anniversario del conferimento del titolo di Dottore della Chiesa alla nostra Santa Madre Teresa di Gesù, avvenuto tramite la lettera apostolica di Paolo VI Multiformis sapientia Dei del 27 settembre 1970. E' difficile rendersi conto oggi di quanto allora questo conferimento fosse fuori dagli schemi, se non si considera che Teresa fu la prima donna in assoluto nella Storia della Chiesa a ricevere tale titolo, sprovvista di studi teologici e dopo quasi 400 anni dalla sua morte, mentre in vita era stata addirittura sospettata di eresia (come ha da poco ricordato il Santo Padre Francesco nella sua bella omelia del 21 settembre); ciononostante nel corso dei secoli il suo insegnamento avrebbe avuto una risonanza tale nella Chiesa da farla riconoscere subito e costantemente, anche se non canonicamente ancora, come maestra e "madre degli spirituali" (titolo posto sotto la sua statua nella basilica vaticana di S. Pietro).
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di P. Ermanno Barucco ocd
Ci sono certe espressioni dette da alcune persone che colpiscono più di altre il cuore e la mente, e per questo restano più impresse nella memoria. Penso che il motivo sia spesso la percezione di una simpatia “carismatica” (o empatia, che dir si voglia) con quelle parole. Non che chi le dica sia un “carismatico”, piuttosto le sue parole rinviano a quel carisma particolare che noi sentiamo aver ricevuto come dono di Dio nella Chiesa.
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Oggi 24 agosto ricorre l'anniversario del conferimento del titolo di Dottore della Chiesa al Santo Padre Giovanni della Croce, da parte di Pio XI il 24 agosto 1926. Per commemorare questa ricorrenza pubblichiamo una stupenda omelia di un altro Papa che lo stimò immensamente, S. Giovanni Paolo II, tenuta a Segovia in occasione del viaggio apostolico in Spagna del 1982.
1. “Dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si conosce l’autore di esse . . . se sono colpiti dalla loro potenza e attività, pensino da ciò quanto è più potente colui che li ha formati . . .; se, stupiti per la loro bellezza . . . pensino quanto è superiore il loro Signore, perché li ha creati lo stesso autore della bellezza” (Sap 13, 5.4.3).
Abbiamo proclamato queste parole del libro della Sapienza, cari fratelli e sorelle, nel corso di questa celebrazione in onore di san Giovanni della Croce, accanto al suo sepolcro. Il libro della Sapienza ci parla della conoscenza di Dio per mezzo delle creature; della conoscenza dei beni visibili che rivelano il loro Artefice; della notizia che porta fino al Creatore partendo delle sue opere.
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