mostraLanciano

Segnaliamo con gioia che la mostra "In principio era la Misericordia", per contemplare la Misericordia di Dio tramite la vita di S. Teresina, sta avendo una eccezionale diffusione anche fuori dai confini della nostra Provincia veneta. Allestita nella basilica di S. Teresa di Gesù Bambino, in Verona Tombetta, riceve un quotidiano flusso di visitatori e pellegrini diretti al santuario giubilare, nel cui itinerario è stata sapientemente integrata. Accanto alla mostra "reale", l'allestimento "virtuale" su questo sito ha ricevuto numerosissime visite, e anche il libro ad essa ispirato "In principio era la Misericordia" (edizioni Archa) ha raggiunto le 1000 copie pubblicate. Alcuni dei nostri padri ne stanno facendo oggetto di predicazione ed esercizi spirituali in molti monasteri della nostra Provincia, e non solo.

Oggi, ricorrenza liturgica di san Tito Brandsma, ricordiamo la sua figura con questo articolo.

di P. Antonio Maria Sicari ocd

UN «PADRE» FORTE E MISERICORDIOSO

titobrandsma

A tutti è nota la parabola del Padre misericordioso che accoglie il figlio prodigo, mille volte raccontata e imitata nella storia cristiana. Qui vogliamo darne una esemplificazione storicamente accaduta, in cui tale paternità è colta nell’atto di una misericordiosa “rigenerazione” della creatura perduta, che si converte proprio mentre uccide colui che la rigenera. È la storia sconvolgente di padre Tito Brandsma (1881-1942)1carmelitano olandese, deportato e ucciso dai Nazisti nel campo di Dachau.

di P. Antonio Maria Sicari ocd

MISERICORDIA O RIVOLUZIONE?

s.-alberto-adamoSant’Alberto Chmielowski (1845-1916).

Il suo nome di battesimo era Adamo e a Varsavia era ormai noto come un promettente e geniale pittore. Ma la sua intensa fede cristiana gli poneva sempre nell’anima la domanda «Qual è lo scopo dell’arte? Qual è il destino dell’artista?». Da tempo si dedicava alla composizione di un Ecce homo (una tela che gli risultava sempre incompiuta) finché comprese che non sarebbe mai riuscito a creare quel capolavoro che sognava (oggi è posto sulla sua tomba!), se non si fosse prima dedicato a restaurare nei poveri l’immagine di Cristo sofferente. Vestì una povera tonaca e si fece chiamare fratel Alberto. Si prese cura di alcuni indigenti nella sua stessa abitazione, poi decise di visitare i barboni ammassati nei dormitori pubblici di Cracovia, dove nessun borghese osava mai avventurarsi.

di P. Antonio Maria Sicari ocd

IN MISSIONE DI MISERICORDIA VERSO I LONTANI

PeterClaver11. San Pietro Claver (1580-1654).

Ancora giovane studente gesuita a Palma di Majorca, ascoltò l’invito del vecchio portinaio del suo convento che gli raccontava ciò che accadeva nel nuovo mondo e gli suggeriva: «Le anime degli indiani hanno un valore infinito, perché hanno lo stesso prezzo del sangue di Cristo… Va’ nelle Indie a comprare tutte quelle anime che si perdono!».

Così Pietro chiese di essere inviato a Cartagena, in Colombia, nel cui porto le navi negriere riversavano un migliaio di schiavi al mese. Egli non aveva alcuna possibilità di agire socialmente o politicamente, ma decise subito di mettersi al servizio di quei poveretti, presentandosi come «schiavo dei negri per sempre» e operando per dar loro una dignità alla quale essi non avrebbero mai potuto aspirare: la dignità di sentirsi amati.

A tutti gli schiavi egli prestava subito ogni soccorso possibile (dopo aver elemosinato a loro favore, per accumulare generi di prima necessità e di conforto). Poi, cominciando da coloro che giungevano già moribondi per lo sfinimento, impartiva una sua straordinaria catechesi affidata a grandi cartelloni, da lui stesso dipinti a colori vivacissimi, nei quali raccontava la vita e la misericordia di Gesù Crocifisso.

Il Giubileo dai Carmelitani Scalzi di Bruxelles in compagnia di Arcabas

di P. Ermanno Barucco ocd

DSC 1000In occasione del Giubileo della Misericordia, nella chiesa dei Carmelitani Scalzi di Bruxelles, a partire dalla domenica della Divina misericordia, è stata allestita la cappella del “Padre misericordioso” per aiutare i fedeli e i turisti che visitano la chiesa a meditare sulla “grazia” e la bellezza del Giubileo. È stata collocata - per gentile autorizzazione dell'autore - nella cappella una riproduzione di un dipinto dell’artista Arcabas, “Il Padre misericordioso”, che con la sua bellezza aiuta a rappresentare la “grazia” della misericordia del Padre che Gesù ci ha annunciato e ci ha donato. Due pannelli riportano alcune riflessioni a partire dalla parabola di Gesù e dal dipinto di Arcabas, con lo scopo di condurre nel cammino spirituale del Giubileo e nella comprensione dell’“indulgenza del Padre”.

Parabola del padre misericordioso
(Vangelo di Luca  15,1-3.11-32)

Si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: "Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta". Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto.Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla.Allora ritornò in sé e disse: "Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati". Si alzò e tornò da suo padre.