di P. Ermanno Barucco ocd

Volto Santo Celina 1905 r

Nel Salmo della liturgia ripetiamo il ritornello: «Ci sazieremo, Signore, contemplando il tuo Volto». Vogliamo meditare alcuni versetti del Salmo per lasciarci saziare contemplando il volto di Dio, il volto di Gesù, il Volto Santo di Gesù nella sua Passione, come amava contemplarlo Santa Teresa di Gesù Bambino del Volto Santo. Queste parole del Salmo ci aiutano a contemplarlo:

«Custodiscimi come pupilla degli occhi,
all’ombra delle tue ali nascondimi, […]
io nella giustizia contemplerò il tuo volto
al risveglio mi sazierò della tua immagine» (Sal 16 [17], 8.15).

"Custodiscimi come pupilla degli occhi"

Innanzitutto chiediamo al Signore di custodirci come pupilla degli occhi. Che cos’è la pupilla dell’occhio? Pupilla significa “bambolina”: in francese poupée è la bambola, in Italiano la pupa è la ragazza, in inglese i pupils sono i bambini piccoli, gli allievi a scuola, così come in spagnolo pupilla si dice le niña, la bambina.

La pupilla in effetti è quell’immagine che si riflette nel nostro occhio quando abbiamo davanti a noi una persona: essa si riflette all’inverso, rovesciata, ma è “l’altro” nel mio occhio. Contemplando “l’altro”, Gesù, lo accolgo in me, accolgo il riflesso di Gesù in me, la sua immagine di figlio di Dio fatto uomo in me.

Teresa di Gesù Bambino pregava intensamente guardando il Volto Santo e diceva: «Che io ti rassomigli», come a realizzare quelle parole di San Paolo che diceva: «Noi siamo predestinati a essere resi conformi all’immagine del figlio di Dio» (Rm 8,29). Ecco, la pupilla nel mio occhio è il Volto che sto contemplando, è la figura di Gesù che per amore per me ha subito tutta la Passione. E io posso amarlo, perché vedo questo grande amore che mi ha dato nel suo Volto santo.

E poi anche viceversa: nell’occhio di Gesù, negli occhi di Gesù guardo la mia immagine nelle sue pupille. Io sono veramente me stesso quando vedo chi sono negli occhi pieni di misericordia che il Signore Gesù ha verso di noi, posando il suo sguardo su di me: «custodiscimi come pupilla degli occhi».

"All’ombra delle tue ali nascondimi"

L’altra immagine proposta dal versetto del Salmo è quella delle ali: «All’ombra delle tue ali nascondimi». Sotto le ali di una chioccia o di un’aquila: la Bibbia usa queste immagini per indicare la protezione materna di Dio che stende le sue braccia per avvolgerci nel suo abbraccio pieno di misericordia. Così come Gesù ha steso le sue braccia sulla Croce: queste sono le ali che ci proteggono, le ali che ci fanno crescere…

Anche l’immagine tipica della Vergine del Carmelo è quella della madre di misericordia che stende le sue braccia per aprire il suo manto e per radunare tutti i suoi figli sotto di lei, questi figli che pregano questa antica preghiera: «Sotto la tua protezione, sotto la protezione del tuo manto misericordioso, troviamo rifugio Santa madre di Dio» (antifona Sub tuum praesidium).

"Saremo saziati contemplando il tuo volto"

L’ultima immagine che il Salmo ci dona è dire al Signore: “saremo saziati contemplando il tuo volto”. Saziati da un cibo nuovo, non da quello che mangiamo ogni giorno, ma saziati dalla presenza di Dio nel suo Figlio Gesù.Nel volto di Gesù rifulge quella gloria di Dio che sazia gli occhi della nostra fede e sazia il nostro cuore che Dio fa ardere del suo amore. Questo sazia la nostra vita, cioè questa presenza di Dio nel Volto di Gesù.

E poi siamo saziati dall’Eucarestia, e questo veramente è un cibo che ci è dato, che mangiamo, che riceviamo ma che non è altro che la presenza di Gesù che continua a saziarci giorno dopo giorno. Siamo saziati dal suo amore che con abbondanza ci dona in nutrimento, il “cibo dei figli” come lo chiama la Scrittura, e questo cibo possiamo condividerlo tra noi: riceviamo l’amore di Dio che ci sazia e possiamo saziare con questo amore anche gli altri, vedendo nell’altro l’immagine di Gesù. Possiamo infatti usare ancora l’immagine della pupilla, quella che vedo nell’occhio dell’altro: guardando l’altro vedo riflesso in lui, nei suoi occhi, il volto di Gesù che lo sta guardando, cioè che lo sta amando: «Gesù fissò lo sguardo su di lui e lo amò» (Mc 10,21). Per questo possiamo saziarci ogni giorno dell’amore di Gesù che ci doniamo l’un l’altro.