di P. Rosario Bologna ocd

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il 15 maggio per la Provincia Veneta dei Carmelitani scalzi è stato un giorno di festa. I nostri due postulanti, Giuseppe Zonno ed Emanuele Palmieri, hanno iniziato il cammino del noviziato e, come sempre, questo momento suggestivo è stato segnato dal rito della vestizione: i due giovani hanno indossato per la prima volta l’abito carmelitano e sono stati rivestiti dello scapolare, l’abito di Maria, con il desiderio di imparare ad amare e guardare Cristo con gli occhi di sua Madre.

Nella celebrazione, presieduta dal padre provinciale Fabio Silvestri, ai due novizi è stato ricordato quel misterioso e dolcissimo “gioco d’amore” con cui Cristo ci incontra e ci chiama a seguirlo: è Lui che fa sempre il primo passo, si fa vicino, ci guarda e ci ama; a questo amore incondizionato e immeritato deve corrispondere il nostro passo, che è quello della libertà. Una libertà che, a differenza di come il mondo ci spinge a viverla oggi, si compie soltanto quando si è capaci di affidarla a chi ti ama e a colui che ami. È questa libertà che andrà ogni giorno educata e messa davanti al cuore di Gesù per poter diventare una “libertà liberata” da ogni laccio e condizionamento: un affidamento totale come quello del Figlio verso il Padre, per poter vivere ciò che Gesù ha vissuto: “Io e il Padre siamo una cosa sola”.

La parola “novizio” evidentemente richiama la novità, la freschezza, la vita nel momento del suo inizio, proprio come un nuovo germoglio che ha bisogno di essere custodito e curato con amore e delicatezza: per questo a Giuseppe ed Emanuele viene dato in dono il tesoro della vita fraterna che, se vissuta con fede, diventerà da questo giorno per loro il vero luogo teologico, cioè il luogo dove Dio parlerà al loro cuore per mostrare la Sua volontà.

Ma non è solo un abito che viene dato loro. C’è anche un nome nuovo che è stato loro assegnato: indica la strada e il Mistero che i due nostri giovani dovranno ogni giorno incarnare nella loro vita: Fra Giuseppe della Resurrezione e fra Emanuele di Maria. Ecco la loro nuova identità e la loro nuova missione: uomini nuovi capaci di camminare nel mondo e di guardare ogni uomo con occhi risorti e con la fede piena di tenerezza di Maria. Li accompagniamo nella preghiera.