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Sabato 10 settembre 2016 è stato un giorno memorabile, di quelli che non capitano tanto spesso: sei novizi della Provincia Veneta dei Carmelitani Scalzi hanno fatto la loro Professione semplice e sono diventati frati, consacrandosi per ora in forma provvisoria, come richiede la Chiesa, ma in attesa che fra qualche anno il “per sempre” che hanno in cuore lo diventi a tutti gli effetti. Ecco i loro nomi: Gabriele del Padre, Iacopo di Maria Bambina, Omar dell’Amore Misericordioso, Francesco dell’Eucaristia, Michele della Croce, Francesco di Gesù.

Il contesto in cui è avvenuta la celebrazione è molto significativo e promettente: nell’Anno Santo della Misericordia si è scelto non a caso il Santuario giubilare di Santa Teresa di Gesù Bambino di Verona. Se la Misericordia caratterizza profondamente la spiritualità carmelitana fin dall’esperienza di santa Teresa d’Avila, da parte sua santa Teresa di Lisieux è una grande apostola della Misericordia dei tempi moderni.

Questo legame privilegiato tra Carmelo e Misericordia è stato ricordato dal Padre Provinciale Aldino Cazzago nell’omelia che ha indirizzato in particolare ai sei candidati alla Professione, i quali, alla domanda: «Cosa chiedete?», avevano appena risposto proprio: «La misericordia del Signore, la povertà dell’Ordine e la compagnia dei fratelli». Da qui l’invito a farsi da subito testimoni della Misericordia.

Inoltre Padre Aldino ha ripreso quest’altro passaggio del rito, che è una preghiera rivolta a Dio: «Fa’ che la loro vita glorifichi il tuo nome». Non dobbiamo mai dimenticare di dar prima di tutto gloria a Dio e di ringraziarlo sempre.

Infine, la bellezza. La Scrittura, e soprattutto il Nuovo Testamento, è piena di riferimenti alla bellezza. La via pulchritudinis (via della bellezza, appunto), com’è detta nella tradizione occidentale, ci viene proposta con forza dal Provinciale quale via d’incontro con Dio. E del resto come carmelitani scalzi i sei frati pregheranno due volte a settimana con queste parole: «Formaci [o Dio Padre] alla scuola del Vangelo affinché, sull’esempio dei nostri santi, possiamo contemplare la tua bellezza e donare la vita per i fratelli».

Una volta emessa la loro Professione davanti al Padre Provinciale, ricevuto dalle sue mani il testo della Regola e delle Costituzioni dell’Ordine e indossata la cappa bianca a completamento dell’abito religioso, i neoprofessi sono stati accolti con un abbraccio dai confratelli presenti e dall’applauso di tutta l’assemblea riunita in Basilica. L’Eucaristia ha quindi coronato il loro atto di offerta al Dio delle Misericordie.

Parenti, amici e conoscenti hanno potuto salutare i nuovi frati e fare un po’ di festa con loro nel chiostro del Santuario. Ora non resta che accompagnarli con il nostro affetto e la nostra preghiera.