di P. Damiano La Manna ocd

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Qualche domenica fa il Figlio di Dio ci invitava a non lasciarci ingannare dagli eventi terrificanti che accadranno. L’Avvento, il tempo dell’attesa di Dio che viene nel mondo, si apre con un altro invito di Gesù. Gesù sembra capovolgere l’immagine che ci aveva lasciato. Questa volta è la vita quotidiana ordinaria, feriale, che non deve ingannare chi ascolta la Parola. Tutti gli uomini, come al tempo di Noè, si lasciano vivere, mangiano e bevono, prendono moglie e marito. Si preoccupano di vivere il presente come se dovesse bastare per essere felici. Sembra una condizione ideale, sembra che vivendo così gli uomini possano superare le domande sull’origine e sul destino dell’uomo e del mondo. Come al tempo di Noè, così le profezie dell’Avvento del Figlio di Dio si basano su un nuovo accadimento che cambierà la vita del mondo.

Tuttavia, nell’assenza di eventi sorprendenti, aumentano le insicurezze e le paure: sono le incognite di eventi imprevedibili, le noie per la vita sempre uguale, i desideri di evasione. In un tempo così occorre essere desti, vegliare, perché non sappiamo in quale momento succederà qualcosa di veramente nuovo. Ma l’unica vera novità nella vita dell’uomo è riconoscere che il Dio Altissimo si è chinato sulla Sua creatura prendendo su di sé la condizione di uomo mortale. Lui, proprio Dio, ha mandato Suo Figlio, si è fatto carne, ed ha posto la Sua tenda in mezzo a noi.

Siamo invitati a rompere le sicurezze delle cose prevedibili per cercare Dio dove si nasconde. E si nasconde negli spazi intermedi, nelle fessure della roccia, nel silenzio della notte prima del levarsi dell’aurora. Quando tutto va bene (mangiare, avere un letto in cui dormire, vivere le ordinarie vicende umane), c’è il rischio sempre in agguato di non vedere l’imprevisto. Bonhoeffer scriveva: «Nessuno possiede Dio in modo tale da non doverlo più attendere. Eppure non può attendere Dio chi non sapesse che Dio ha già atteso lungamente lui».

Al tempo di Noè tutto quello che stava per succedere colse tutti impreparati. Nessuno si accorse di nulla. Nel tempo del primo Avvento di Gesù altrettanto. E adesso? Nel nuovo Avvento che la Chiesa prepara, incredibilmente, gli uomini non sembrano interessati a cercarlo. In questo tempo di attesa, l’Avvento, il Cristiano intraprende un nuovo pellegrinaggio, il percorso della scoperta di nuovi spazi di incontro dove il Signore passa e si fa incontrare. Il profeta Elia incontra Dio faccia a faccia sulla Montagna Sacra dopo quaranta giorni e notti di cammino. E lo incontra nel mormorio di una brezza appena percepita. Il Signore si manifesta cioè nell’anima che lo attende, andandogli incontro in un modo non convenzionale. Ogni uomo deve preparare una culla per Dio. Perché bussa alla porta, nel momento meno atteso.

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I santi carmelitani sono testimoni straordinari di una vita, la loro, che trascorre raccontandoci, passo dopo passo, quanto Dio ha atteso lungamente loro. Gesù è già nato nella storia dell’uomo. Ma ogni uomo deve scoprire per sé, mentre tutti vivono le ordinarie fatiche umane, quanto il Signore della vita sin dalla fondazione del mondo ha pensato e provveduto a lui. Se leggiamo la vita di Teresa di Gesù, il racconto è tutto imperniato sulla vita di Gesù che pensa, attende, consiglia, guida la Sua creatura nella profondità del Suo Mistero. A quaranta anni, attraverso la preghiera, Teresa impara a conoscere Colui che la ha amata dall’inizio. L’atteggiamento è quello di una ordinaria vigilanza per non permettersi di dimenticare Colui che del Suo amore la fa vivere. E così il percorso di Giovanni della Croce che nella notte oscura e impenetrabile offre a Dio il suo cantico dell’anima innamorata. Gli straordinari esempi dei due santi dottori, si vedono risplendere nella Storia ordinaria del fiorellino bianco - la vita di Teresa di Lisieux - che non ha nulla di suo, ma che fa sprigionare l’Amore Misericordioso del Figlio di Dio nelle piccolissime minuzie della vita. Dio è discreto. Ma quando si fa incontrare apre il cuore ad una nuova lettura della vita esteriore a partire dalla vita interiore. Altrimenti gli muore dentro quella meravigliosa scoperta di conoscere Dio faccia a faccia. In questo nuovo Avvento della Chiesa possiamo meditare a lungo le vite dei nostri santi carmelitani perché ci rivelano quanto il Signore attende che ci accorgiamo di Lui.
Signore, attiraci al Tuo Cuore perché ti possiamo amare come Tu ci hai amato.