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Questa mattina, festa di S. Teresa Margherita Redi, nel convento di Trento i quattro postulanti della nostra Provincia hanno ricevuto l'abito dei fratelli di Nostra Signora del Monte Carmelo per mano del P. Provinciale, oltre all'imposizione del nome religioso: F. Dario del Cuore immacolato di Maria (Cusumano), F. Andrea di Gesù e Maria (Tesser), F. Piero di Gesù crocifisso (Graziani), F. Gianluigi del Cuore di Gesù (Montanari), . 

Al rito, all'interno delle Lodi mattutine, hanno partecipato i padri conventuali, P. Gianni Bracchi e P. Rosario Bologna maestri della formazione, gli studenti carmelitani di teologia di Brescia e, ovviamente, i sei novizi già presenti in Trento, che fra una settimana emetteranno i voti della prima professione: per pochi giorni dunque la Provincia veneta avrà ben dieci novizi! Mentre per quest'anno si aspetta l'inizio del cammino di due nuovi postulanti. 

Durante la breve omelia tenuta all'interno delle Lodi il P. Provinciale Aldino Cazzago ha ricordato il prezioso numero 22 dell'Istruzione della Congregazione per la vita consacrata Ripartire da Cristo:

"Ripartire da Cristo significa proclamare che la vita consacrata è speciale sequela di Cristo, « memoria vivente del modo di esistere e di agire di Gesù come Verbo incarnato di fronte al Padre e di fronte ai fratelli». Questo comporta una particolare comunione d'amore con Lui, diventato il centro della vita e la fonte continua di ogni iniziativa. È esperienza di condivisione, «speciale grazia di intimità»; è «immedesimarsi con Lui, assumendone i sentimenti e la forma di vita»; è una vita «afferrata da Cristo», «toccata dalla mano di Cristo, raggiunta dalla sua voce, sorretta dalla sua grazia».

Tutta la vita di consacrazione può essere compresa solo da questo punto di partenza: i consigli evangelici hanno senso in quanto aiutano a custodire e favorire l'amore per il Signore in piena docilità alla sua volontà; la vita fraterna è motivata da lui che raduna attorno a sé ed è finalizzata a goderne la sua costante presenza; la missione è il suo mandato e muove alla ricerca del suo volto nel volto di quelli a cui si è inviati per condividere con loro l'esperienza di Cristo.

Ripartire da Cristo significa dunque ritrovare il primo amore, la scintilla ispiratrice da cui è iniziata la sequela. È suo il primato dell'amore. La sequela è soltanto risposta d'amore all'amore di Dio. Se «noi amiamo» è «perché egli ci ha amato per primo» (1Gv 4, 10.19). Ciò significa riconoscere il suo amore personale con quella intima consapevolezza che faceva dire all'apostolo Paolo: «Cristo mi ha amato e ha dato la sua vita per me» (Gal 2, 20)".

Pur nell'ancor necessario discernimento della volontà del Signore nella loro vita, che la risposta dei nostri novizi - ha concluso P. Aldino - sia una risposta quanto più generosa possibile a questo Amore che li ha chiamati, sull'esempio dei santi del Carmelo e della loro appassionata ricerca di intimità col Signore. Accompagniamoli con la preghiera!