di P. Ermanno Barucco ocd

sesto 1

Dopo aver completato la statua di “Teresa con le rose” per l’inizio del 1923, in vista della beatificazione nel marzo dello stesso anno, padre Marie-Bernard realizzerà un soggetto simile per la chiesa della sua abbazia della Trappa di Soligny nel 1924. Il modello originario di questo cliché iconografico è il disegno eseguito nel 1911 da Celina, sorella di Teresina, divenuta al Carmelo di Lisieux suor Genoveffa del Volto Santo.

Cosa sta facendo Teresa con le rose? Osserviamola bene: la giovane Carmelitana guarda avanti a sé mentre con la mano sinistra tiene sul petto un grande Crocifisso leggermente inclinato sulla spalla sinistra attorniato da rose una delle quali, vicina ai piedi di Gesù in croce, è tenuta dalla mano destra della Santa. Nel disegno di Celina una rosa è pure appoggiata sopra la croce mentre perde petali che svolazzando nell’aria cadono a terra, ricordano il tema della “rosa sfogliata” (caro a Teresa che gli dedicherà una poesia) e più in generale quello dei “fiori offerti a Gesù” che Teresa maestra gettava insieme alle sue novizie verso il Crocifisso issato al centro del chiostro.

Nelle sue statue di marmo lo scultore padre Marie-Bernard non può certo proporre questo particolare della rosa sfogliata e dei petali sospesi nell’aria che stanno cadendo a terra. Inoltre l’immagine di “Teresa con le rose” presenta un’ambiguità di interpretazione: le rose sono il dono di Teresa a Gesù, come la rosa sfogliata, o quelle rose intorno al Crocifisso sono il dono di Gesù a Teresa? Nella statua “Teresa con le rose”, senza quindi la rosa sfogliata presente invece nel dipinto di Celina, prevale il primo o il secondo significato? La rosa tenuta nella mano destra di Teresa sotto i piedi di Gesù in croce è offerta a Gesù o le è offerta da Gesù? Al di là del significato che volessero darne gli autori, a guardar bene ci sembra che Teresa stia offrendo le rose a Gesù. Certo, Teresa era già conosciuta come la Santa della “pioggia di rose”, espressione usata da lei stessa verso la fine della vita, ancorché pochissime volte, ma la statua di “Teresa con le rose” nella sua gestualità, in particolare delle mani, non è così chiaramente espressiva di questo significato della “pioggia di rose”, cioè della Santa che dona le rose ai suoi devoti. Cosicché la domanda resta: cosa sta facendo Teresa?

sesto 2

Per avere con tutta evidenza “Teresa e la pioggia di rose” serviva quindi immaginare una gestualità più chiara ed esplicita, lasciando che la mano sinistra di Teresa tenesse soltanto il Crocifisso con le rose e l’altro braccio si tendesse a donare non solo la rosa tenuta nella mano destra ma anche le molte altre rose che stavano cadendo o erano già cadute sulla terra (rappresentata dal globo). Ciò accadde già nell’immagine dipinta sullo Stendardo della Canonizzazione di Teresa avvenuta nel 1925. A dire il vero il tema della pioggia di rose, solennemente espressa in latino «post meam mortem rosarum imbrem e coelo effundam», campeggiava già sullo Stendardo della Beatificazione nel 1923, ma la scena era assai diversa: Teresa è inginocchiata ai piedi della Vergine che tiene sulle ginocchia il piccolo Gesù nell’atto di donare le rose alla Santa carmelitana, che ha lo sguardo fisso verso gli occhi della Vergine che la guarda teneramente. Prendendo le rose che Gesù le dona con la mano sinistra, le sparge tendendo il braccio destro e lasciandole cadere su piazza san Pietro, luogo della beatificazione ma anche simbolo della Chiesa universale che la invoca per ricevere le sue grazie. Questo stendardo della beatificazione del 1923 ha evidentemente influenzato quello della canonizzazione del 1925, soprattutto operando il passaggio dalla famosa immagine di “Teresa con le rose” a “Teresa che tende una rosa”, così chiamata spesso, ma che per noi sarebbe meglio chiamare “Teresa e la pioggia di rose”.

Lo Stendardo della Canonizzazione del 1925 fu quindi il modello di riferimento per una nuova statua scolpita da padre Marie-Bernard e conclusa nel 1928: Teresa con la mano sinistra tiene sul petto il Crocifisso e le rose mentre con l’altro braccio disteso “tende una rosa” offrendola ai suoi devoti che la invocano mentre essa li guarda (infatti la Santa non ha gli occhi rivolti in alto alzati al cielo come nello Stendardo). Poiché lo scultore non poteva rappresentare le rose cadenti ha potuto però farne alcune già cadute sulla terra ai piedi della Santa. Lo scultore pensava che questa fosse la sua ultima opera su Teresa, ma si sbagliava, ne avrebbe realizzate altre sei. La statua “Teresa e la pioggia di rose” fu posta presso il battistero della Basilica Notre-Dame di Alençon dove era stata battezzata Teresa.

sesto 5

Sul piazzale del Santuario di S. Teresa del Bambino Gesù di Verona-Tombetta nel 1937 fu predisposto un piedistallo con una statua in marmo bianco di Teresa, ma stranamente non fu scelto il modello di “Teresa con le rose” come sul piazzale antistante il monastero carmelitano di Lisieux ma quello di “Teresa e la pioggia di rose”. In effetti è questo il tema che domina gran parte dell’iconografia della Piccola Santa Teresa in tutto il complesso di Verona. E non è stato neppure ritenuto opportuno riprodurre ai piedi della statua delle rose cadute come nell’originale francese perché si sarebbero poste delle piante di rose alla base del piedistallo per ottenere lo stesso effetto ma “dal vivo”.

Inoltre una quarantina d’anni fa questo modello di statua, ma colorata e con le rose a suoi piedi, sostituì anche nella Sala delle benedizioni della Basilica di Verona la statua precedente di “Teresa con le rose” spostata nel convento dei frati Carmelitani Scalzi. Le benedizioni divine ottenute per l’intercessione di santa Teresa sono quindi tante rose che lei fa cadere sulla terra per i fedeli che la invocano.

sesto 6

Per leggere gli altri articoli della serie Gli artisti di Teresina clicca qui.