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Quasi a conclusione dell’Anno Santo della Misericordia si è compiuta anche la visita pastorale della nostra Provincia da parte di P. Agustí Borrell, Vicario Generale dell’Ordine. Cominciata all’incirca due mesi prima, il 26 settembre, essa ha riguardato tutti i 13 conventi dei frati (Adro, Bolzano, Brescia, Bruxelles, Mantova, Roma, Snagov - Romania, Trento, Treviso, Trieste, Venezia, Verona Scalzi e Verona Tombetta) e i 7 monasteri delle monache (Brescia, Cividino, Monselice, Rovigo, Venezia, Verona, Vicenza) della nostra Provincia, nonché il suo Ordine secolare.

Come atto finale, venerdì 18 novembre, si è tenuta una celebrazione eucaristica nel Santuario di S. Teresa di Gesù Bambino in Verona Tombetta, con la partecipazione di moltissimi padri della Provincia, alla quale è seguita la relazione finale del P. Visitatore: “Anzitutto, dobbiamo ringraziare il Signore per tutto quello che ha fatto e sta facendo per mezzo di voi. Ho incontrato, nei colloqui privati con tutti i frati della Provincia, moltissimi innamorati della propria vocazione e con una forte volontà di approfondire e vivere l’amicizia con Gesù. Ho inoltre riscontrato un notevole lavoro apostolico svolto con dedizione e impegno, un clima di fraternità arricchente per tutti, la grazia di un risveglio vocazionale visibile nei molti giovani in formazione a Treviso, Trento e Brescia”.

Esposto un resoconto sintetico e puntuale di ogni singola comunità, il P. Visitatore ha poi completato la sua relazione suggerendo alcune indicazioni e orientamenti per il futuro cammino della Provincia, passando in disanima svariate questioni quali l’eventuale ridefinizione delle priorità dell’apostolato in relazione alla diminuzione del numero dei padri nel corso degli ultimi decenni; la valutazione della possibilità di erigere una comunità/infermeria per i padri anziani e altresì di ripensare la destinazione dei grandi spazi a disposizione a favore dei più poveri; il vantaggio che deriverebbe da maggiori esperienze di dialogo e formazione interprovinciale per i frati come da una confederazione per le monache; l’opportunità di armonizzare le varie sensibilità e i vari “stili” pastorali, dalle parrocchie ai gruppi di preghiera ai movimenti ecclesiali legati alla nostra Provincia, nella serena collaborazione e accettazione reciproca; la necessità di caratterizzare ogni impegno apostolico, ogni percorso formativo e ogni iniziativa di nuova evangelizzazione secondo lo specifico del carisma carmelitano.

A sigillare tutto questo, e di contro alla tentazione di mettere in campo strategie e tattiche mondane, è stata l’esortazione al cuore della relazione del P. Visitatore: “Come ci insegna S. Teresa di Gesù Bambino, il Signore non ha bisogno delle nostre opere ma solo del nostro amore. Prima di tutto viviamo l’amicizia con Lui, viviamo nell’ossequio di Gesù Cristo meditando giorno e notte la legge del Signore e vegliando in preghiera”.  

Ed è stata una significativa coincidenza e un incoraggiante segno di comunione ecclesiale che Papa Francesco avesse adoperato lo stesso registro proprio qualche ora prima, in un’intervista rilasciata al quotidiano Avvenire a chi gli chiedeva un resoconto dell’Anno della Misericordia: “Gesù non domanda grandi gesti, ma solo l’abbandono e la riconoscenza. Santa Teresa di Lisieux, che è dottore della Chiesa, nella sua “piccola via” verso Dio indica l’abbandono del bambino, che si addormenta senza riserve tra le braccia di suo padre e ricorda che la carità non può rimanere chiusa nel fondo. Amore di Dio e amore del prossimo sono due amori inseparabili".

In tal modo, nel santuario di S. Teresina e alla scuola del suo piccolo grande magistero, i padri della Provincia veneta hanno reso grazie per la visita di P. Agustí, conclusasi in serenità e semplicità con un allegro pranzo nei locali della parrocchia. 

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