di P. Stefano Conotter ocd

thumb Romania4Lunedì 27 aprile sono atterrati i 23 artisti del Centro Aletti guidati da P. Marko Rupnik. È iniziata così la loro missione nel Santuario della Madonna del Carmine di Snagov. Il biglietto aereo per il ritorno è fissato per sabato sera. Riusciranno a concludere? L'estensione della superficie musiva è importante (180 m2)! Così è iniziata una settimana intensissima di lavoro, di scoperte, di confronto, di condivisione, di sorprese, di approfondimento teologico, di comunione, condivisa anche da noi che ospitavamo la squadra del Centro Aletti. Io credo che abbiamo avuto il privilegio di vivere un'esperienza unica di creazione, dove tante dinamiche si sono intrecciate in modo fecondo. Fin dai primi incontri con padre Marko c'è stata una sintonia nel prendere come filo conduttore del piano iconografico il carisma carmelitano, non però come una cosa a sé stante, ma come un modo particolare di leggere la Sacra Scrittura.

In particolare attraverso il tema biblico del "giardino" e della "sponsalità", l'accento carmelitano traccia un percorso dalla creazione nell'Eden fino alle nozze dell'Agnello, rappresentate nell'abside come incoronazione di Maria e della Chiesa da parte dello Sposo, il Signore Gesù nella gloria. I santi sono rappresentati nella Gerusalemme celeste come affacciati a dei balconi, richiamando le dimore del Castello Interiore. Ma poiché la spiritualità carmelitana non vive di una sponsalità romantica, nella parete di fondo due magnifiche scene rappresentano l'amore come servizio. Da una parte la lavanda dei piedi, dove lo Sposo serve la Chiesa sposa rappresentata da Pietro. Dall'altra l'unzione di Betania, dove l'amore di Maria anticipa l'offerta dello Sposo, versando il profumo prezioso sul suo corpo.

Quanti gesti artistici abbiamo visto in questa settimana, fatti di una visione piena di un equilibrio asimmetrico che rende l'opera di un particolare dinamismo moderno, pur riproponendo i temi della grande tradizione cristiana.

Abbiamo visto una comunità di artisti, che si raduna la mattina attorno all'altare per l'Eucarestia, dove padre Marko ha dettato ogni giorno una riflessione sulla purificazione. Quasi commovente la preghiera finale fatta in mezzo alla chiesa, ancora piena di secchi e di pietre, subito dopo la doccia e appena prima dei saluti perché tra poco bisogna essere in aeroporto... e l'applauso spontaneo fatto dagli amici venuti ad aiutarci a pulire la chiesa esprimeva tutto lo stupore e la gratitudine che stavamo vivendo. Dopo sei giorni di lavoro noi abbiamo avuto il settimo giorno per riposarci contemplando l'opera compiuta, loro, gli artisti, sono partiti quasi subito, avendo solo il tempo di fermarsi qualche istante a contemplare l'opera compiuta.

Questa settimana non solo rimarrà nella memoria per il risultato visibile sulle pareti, ma anche per ciò che ha lasciato inciso nell'anima.