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di P. Samuele Donà ocd

andrea monda

Un ritorno a casa: così potrebbe essere definito l’incontro di Andrea Monda, direttore dell’Osservatore Romano, con gli studenti del nostro Istituto Madonna della Neve, svoltosi – ovviamente online – sabato 9 maggio. Già, un ritorno a casa, o meglio un ritorno alle origini, a quel mondo della scuola che, prima di essere chiamato a dirigere il prestigioso quotidiano cattolico, Andrea Monda aveva amato e al quale aveva donato le proprie energie (chi non ha sentito parlare della trasmissione Buongiorno, Professore, da lui condotta su SAT2000?).

Che Monda, nonostante il ruolo direttivo in una testata venduta e letta in tutto il mondo, abbia ancora una vera e propria passione per l’educazione, lo mostra questo semplice fatto: un impegnato giornalista, barcamenandosi tra mille telefonate, trova il tempo per oltre un’ora di chiacchierata con centoquaranta ragazzini di dodici anni, raccontando il proprio percorso umano e professionale, tra scelte, indecisioni, e numerose ripartenze.

Ma si è parlato anche di letteratura, in particolare fantasy, altra grande passione di Monda, che sul tema ha scritto numerosi libri (il più celebre è questo). Si è così scoperto che alcune passioni lunghe una vita possono nascere a dodici anni, come è accaduto a lui con un romanzo dal titolo “Il Signore degli anelli” passatogli sotto il banco di scuola da un amico. E così, rispondendo alle torrenziali domande dei ragazzi, Monda ha potuto evidenziare quello che a suo parere costituisce il punto nodale del capolavoro tolkieniano: l’umiltà. Gli Hobbit, che milioni di lettori hanno imparato ad amare, non sono eroi, non sono “all’altezza” (neppure fisicamente!) della loro missione. E ne sono consapevoli: ecco perché non diventano mai superbi, non si impadroniscono del compito loro affidato, ma umilmente lo portano a termine, servendo. Anzi, è proprio lì il segreto del loro successo. Tutto questo, concludeva Monda, lo fanno insieme: la storia prende avvio, per l’appunto, da una “compagnia” dell’anello.

Il direttore e giornalista, dopo un’ora di intenso dialogo, sembrava ormai completamente rientrato nei panni del professore, e con passione spaziava dal Magnificat al rapporto tra scienza, arte e religione. In chiusura, ci si è lasciati con tante domande ancora da affrontare, e nuove prospettive di scoperta: il saluto non poteva dunque che essere un sincero “Arrivederci, professore”.

L’incontro con Andrea Monda non è un evento a sé stante, ma si inserisce in un ciclo pensato dai docenti delle medie dell’istituto Madonna della Neve, e chiamato “DaD - Dialoghi a Distanza”. Tutto nasce da un’idea: che il periodo di forzato lockdown attualmente in corso possa racchiudere anche alcune occasioni che, ai normali ritmi di lavoro, sarebbe più difficile cogliere. In particolare, si è provato a far incontrare i ragazzi con personaggi del mondo dello sport, della cultura, dell’impresa, anch’essi costretti a rallentare le proprie attività. Già numerosi incontri hanno visto protagonisti atleti olimpici (Andrea Cassarà, schermidore, Giovanni De Gennaro, canoista) e paraolimpici (Paolo Gamba, pallavolista), ricercatori collegati dal Circolo polare artico (Marco Casula), musicisti (Marco Sissa, Chiara Bertoglio), e molti altri professionisti noti.

Insomma, c’è del bello e del buono anche dentro il dramma, e gli incontri di questi giorni tra personaggi affermati nei propri settori e giovani adolescenti che si affacciano alla vita lo mostrano con forza. Negli occhi dei maestri che dedicano il proprio tempo a raccontarsi ai giovani è possibile scorgere “l’umiltà degli Hobbit”. È un’umiltà cristiana che urge trasmettere ai nostri ragazzi, perché siano capaci di costruire il mondo che verrà.