di P. Ermanno Barucco ocd*

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L’atletica è lo sport individuale che richiede più lealtà tra i concorrenti, che etimologicamente parlando “corrono insieme”, per conservare lo spirito vero e giusto della disciplina sportiva. Ci rendiamo subito conto che il doping falsa la gara, rovina lo sport e produce ingiustizia tra gli atleti... ci rendiamo allora conto che è l’allenamento il vero motore della prestazione sportiva eticamente corretta.

Ci rendiamo anche conto che le donne non possono competere con gli uomini. Per ragioni fisiche e non psicologiche. È così evidente che abbiamo diviso lo sport in due categorie di genere senza neppure pensare che in questo stia la discriminazione, ma semmai c’è discriminazione di genere in molte discipline sportive nel valore dei premi e degli ingaggi, perché gli uomini percepiscono molto di più delle donne... senza parlare delle evidenti ingiustizie negli “stipendi” anche tra maschi...

Recentemente alcuni casi di donne con fisico tendente al maschile perché hanno valori ormonali androgeni elevati che le rendono, involontariamente e incolpevolmente, favorite nella potenza muscolare rispetto alle altre donne, hanno suscitato la questione: si tratta ancora di una gara sportiva leale? Lo si vede dai risultati che no. Lo hanno ribadito alcuni studi scientifici. Hanno dovuto prenderne atto la Federazione Internazionale di Atletica e i tribunali sportivi per riportare giustizia ed equità nell’atletica femminile chiedendo a queste donne di assumere farmaci che riequilibrino i valori ormonali ai livelli femminili.

Ci riferiamo evidentemente al caso di Caster Semenya e di altre atlete, casi che suscitano molte domande che non hanno facile risposta. Non è certo colpa loro se scompensi vari determinano elementi fisici e biologici del loro corpo tendenti al maschile, ma la realtà è questa: non è più attività sportiva leale... è una questione etica e antropologica (che avrà presto nuovi sviluppi con l’avanzare della tecnologia nello sport).

Lo sport ci dice che la donna è fatta in un certo modo... che l’uomo è fatto in un certo (altro) modo... mettiamoci il cuore in pace senza cercare spiegazioni complicate o giustificazioni intricate. La realtà è semplice.

* professore di bioetica

Pubblicato in Gente veneta, anno XLV, n. 19 (10 maggio 2019) p. 7.