di P. Angelo Lanfranchi ocd

ElisabettaBibbia

Tutti i commentatori della Regola carmelitana, antichi e moderni, concordano nel riconoscerne il "cuore" e la nota caratteristica nel seguente precetto, tutto impregnato di reminiscenze bibliche: "A meno che non sia occupato in altre legittime attività. ciascuno rimanga nella  sua celletta o accanto ad essa meditando giorno e notte la legge del Signore [cfr. Sal 1,2; Gs 1,8] e vegliando in preghiera [cfr. 1Pt 4,7; Col 4,2; Ef 6, 18; Le 21,36]". Nel suo studio sulla Regola, A. Sicari nota che "l'espressione «meditare notte e giorno la Legge del Signore» era ricorrente nella spiritualità cristiana, per indicare una dedizione instancabile allo studio della Scrittura e alla preghiera".

Clicca qui per scaricare l'articolo completo in pdf, pubblicato sul numero 22 della nostra rivista Quaderni Carmelitani (tutto dedicato a S. Elisabetta della Trinità e contenente, fra l'altro, un prezioso contributo del Card. Anders Arborelius ocd).