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di P. Giuseppe Furioni ocd

«Siate prima di tutto uomini di preghiera». Per il sacerdote essa è respiro, nutrimento, ragione di pace. Scaturisce da una vita «sobria e moderata», che «non si lascia travolgere dalle attività, che non è sovraccaricata di beni e distrazioni». Ha esordito con queste parole, commentando il brano della prima lettera di Pietro proposto dalla liturgia, mons. Pierantonio Tremolada, vescovo di Brescia, rivolgendosi ai candidati al presbiterato nell’omelia della messa di ordinazione celebrata sabato 10 giugno nella cattedrale di Brescia.

Ai diaconi Alberto Marchetti, Francesco Bertuetti, Yuri Belfiore, Davide Bellandi, della diocesi di Brescia e a f. Andrea Tesser, f. Piero Graziani e f. Alessandro Futia, nostri confratelli carmelitani, ha ricordato che il servizio del sacerdote deve essere improntato alla gratuità: donare senza ricevere, perché «tutto sarà consegnato a Dio». Il sacerdote deve praticare «l’ospitalità di ognuno verso gli altri, senza mormorare». Vale «per il povero e lo straniero, ma anche per il confratello».

Dunque ricco di indicazioni spirituali e pastorali il brano dell’apostolo Pietro che gli stessi candidati al presbiterato hanno scelto. Dopo la preghiera, «la prima cosa», segue «una carità fervente». Non pensatevi soli – ha proseguito il Vescovo ­– insigni di una dignità che vi isola dagli altri. Il Concilio Vaticano II ricorda che i preti devono sentirsi legati da «un’intima fraternità, che deve spontaneamente e volentieri manifestarsi nel mutuo aiuto, spirituale e materiale, pastorale e personale, nelle riunioni e nella comunione di vita, di lavoro e di carità».

In un Duomo gremito di sacerdoti, di familiari e amici festanti per il lieto evento che ha segnato una diocesi e una famiglia religiosa, il Vescovo ha spiegato: «La magnanimità e la pazienza danno alla carità una forma concreta e la rendono particolarmente preziosa. Sentirsi a casa nel cuore degli altri è una sensazione consolante». Da qui l’invito: «Amatevi fra voi, fate al popolo di Dio il regalo di questa preziosa testimonianza, coltivate fra voi una benevolenza fraterna».

E tutto questo nel segno di una profonda umiltà. San Pietro sollecita la ricerca esclusiva della gloria di Dio. «È un appello fermo alla libertà da sé stessi. Non cercate riconoscimenti, non fate le cose per farvi vedere dagli uomini. Lasciate che sia Dio a darvi la ricompensa. Non pretendete di vederla». Bisogna amare i piccoli e i poveri – esorta ancora mons. Pierantonio – «che non hanno nulla da offrirvi per farvi sentire grandi. Sia ricompensa per voi il loro sorriso, il loro grazie pronunciato sottovoce, la loro stretta di mano e il loro abbraccio».

Parole queste rivolte ai novelli presbiteri, ma che toccano tutti i fedeli presenti e quanti hanno potuto seguire l’evento attraverso i canali social. «Affidatevi all’azione dello Spirito Santo – ha concluso il vescovo Tremolada –, egli vi guiderà alla verità e vi terrà ancorati  al Signore, come tralci attaccati alla vite».

QUI DI SEGUITO LA VIDEOREGISTRAZIONE DELLA CELEBRAZIONE E ALCUNE FOTO:

FOTO DELL'ORDINAZIONE

FOTO DELLE PRIME MESSE